Mihkel Jugaste di Graanul Invest: “La strada da seguire è chiara: essere leader con la sostenibilità e crescere con uno scopo”
Un mese fa, il team di Bioenergy Europe ha visitato lo stabilimento di pellet di Graanul Invest a Imavere, in Estonia, rimanendo colpito dalle pratiche innovative dell’azienda e dalla sua dedizione al mercato bioenergetico. Ecco quindi un’intervista a Mihkel Jugaste, Chief Sustainability Officer di Graanul Invest, responsabile della gestione ambientale, sociale e della governance aziendale del gruppo.
—
Può presentarci AS Graanul Invest: la sua storia, i prodotti e il suo posizionamento nei mercati della bioenergia in Estonia e in Europa?
AS Graanul Invest è una delle principali aziende internazionali di energia rinnovabile, con un focus principale sulla produzione di pellet di legno e sulla generazione di elettricità e calore da biomassa. Fondata nel 2003, siamo cresciuti da innovatori regionali fino a diventare il più grande produttore europeo di pellet di legno, con una capacità produttiva annua di 2,7 milioni di tonnellate.
Operiamo in Estonia, Lettonia, Lituania e Stati Uniti, gestendo 12 impianti di pellet all’avanguardia, 6 impianti di cogenerazione (CHP) e 4 navi da trasporto. Negli ultimi due decenni, ci siamo costruiti una forte reputazione per la sostenibilità, l’affidabilità e l’eccellenza operativa.
Ciò che ci contraddistingue è la nostra evoluzione da produttori tradizionali di pellet a un’azienda completamente integrata nella bioeconomia della biomassa. Generiamo energia rinnovabile sia per autoconsumo che per vendita esterna, e le nostre operazioni si inseriscono profondamente in sistemi circolari ed efficienti nell’uso delle risorse. Invitiamo tutti a consultare i nostri rapporti di sostenibilità per comprendere la profondità del nostro impegno e della nostra innovazione.
Ci dica di più sul vostro primo impianto di pellet, Imavere: sulle sue operazioni attuali e su cosa lo rende unico.
Imavere ha subito diversi aggiornamenti nel corso degli anni, ma oggi rappresenta quello che chiamiamo il “layout di Graanul Invest” – il nostro modello di punta che integra le migliori tecnologie e know-how operativo. Abbiamo replicato questo modello anche a Osula e Incukalns, impianti capaci di produrre oltre 350.000 tonnellate all’anno.
L’impianto è progettato per la massima flessibilità delle materie prime, in grado di lavorare tutti i tipi di residui di legno e legno di bassa qualità, indipendentemente dalla forma o dalla sua dimensione. Questo ci permette di utilizzare materiali a cascata provenienti da tutto il settore del legno e della silvicoltura, a condizione che soddisfino i nostri rigorosi criteri di sostenibilità.
Una caratteristica distintiva è il nostro processo di validazione delle forniture “senza carta”: sulla pesa d’ingresso verifichiamo tutte le credenziali di sostenibilità – certificazione, origine e conformità – prima ancora che la materia prima entri nello stabilimento. I carichi vengono poi scansionati tramite tecnologia di misurazione volumetrica 3D, garantendo una raccolta dati precisa e una tracciabilità in tempo reale. Questo approccio digitale ci consente di soddisfare e superare i requisiti EUDR, REDIII e le aspettative degli stakeholder.
Anche se non possiamo divulgare ogni dettaglio tecnico del nostro processo, un elemento significativo è il nostro impianto locale di cogenerazione (CHP) a biomassa. Esso alimenta lo stabilimento con energia rinnovabile, migliorando significativamente la continuità produttiva, l’efficienza, il controllo delle emissioni e l’ESG complessivo (Environmental, Social and Governance). Questo è qualcosa di ancora unico nel panorama globale del pellet, e continua a rappresentare un vero vantaggio per noi.
In breve: uso a cascata di biomassa sostenibile, zero sprechi, completa digitalizzazione ed efficienza ai massimi livelli – questo è lo standard Graanul Invest.
Come si è evoluta la domanda di pellet negli anni, sia per l’impianto di Imavere che per l’azienda nel suo complesso? Ci sono state grandi sfide?
La domanda globale di pellet di legno è cresciuta costantemente, ma la crescita non è più guidata dall’UE. Il mercato europeo è stabile, con fluttuazioni dovute solo a eventi geopolitici e condizioni climatiche estreme.
Una delle nostre maggiori sfide è stata la lentezza nello sviluppo normativo sulla sostenibilità. Questo ha permesso a catene di fornitura non sostenibili di entrare nel mercato UE, minando la credibilità del settore. Anche il segmento premium è stato colpito, con pellet di alta qualità prodotti localmente che faticano a raggiungere i consumatori.
Se le famiglie europee non usano pellet europei, abbiamo un problema sistemico. Serve un’applicazione più rigorosa e politiche più intelligenti per proteggere i produttori sostenibili e garantire l’integrità del mercato.
Graanul Invest è certificata ENplus® da molti anni. Le certificazioni di qualità e sostenibilità come hanno influenzato il settore del pellet?
Abbiamo sempre creduto nel guidare con l’esempio. La certificazione indipendente è parte del nostro DNA: è il modo in cui dimostriamo il nostro impegno per sostenibilità, trasparenza e qualità.
Certificazioni come ENplus® sono state fondamentali nel definire cosa sia un pellet di legno di qualità e sostenibile. Hanno aiutato a unificare gli standard nel settore, dalla provenienza delle materie prime ai processi produttivi, dalla logistica alla qualità del prodotto finale. Standardizzando le migliori pratiche, questi schemi di certificazione hanno elevato l’intero settore e costruito fiducia tra consumatori e decisori politici.
Ma, come ho già detto, dobbiamo fare un altro passo in avanti. SBP 2.0 è un buon esempio di questo passo successivo: requisiti di sostenibilità stabiliti da un approccio multi-stakeholder che richiedono buone pratiche in ogni parte della catena del valore.
ENplus® e altri schemi non devono restare indietro.
Guardando al futuro, quali tendenze od opportunità vede per il settore dei pellet di legno?
Il futuro è pieno di opportunità, ma solo se partiamo dalla base giusta. Che si tratti del Giappone che raggiunge la propria piena capacità di mercato, della Polonia che espande il proprio settore bioenergetico, o del carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) che cresce, sostenibilità e qualità devono essere il punto di partenza.
I nuovi mercati non dovrebbero partire da zero: dovranno adottare le migliori pratiche del 2025. Questa è la nostra opportunità: continuare a offrire un impatto climatico positivo e tangibile attraverso una bioenergia responsabile e di alta qualità.
Se torniamo a una mentalità focalizzata solo su prezzo e volume, rischiamo di perdere il nostro potenziale nelle rinnovabili e di essere paragonati ai combustibili fossili. La strada da seguire è chiara: essere leader con la sostenibilità e crescere con uno scopo.