Conoscere il marchio e difendersi dalle frodi
Il marchio ENplus® è diventato un importante vantaggio commerciale per i professionisti del pellet. Per garantirne il valore, il marchio ENplus® è registrato e protetto dal diritto internazionale e il suo utilizzo è strettamente limitato alle aziende certificate, secondo precisi criteri e linee-guida. L’Ufficio ENplus® investe molte risorse nella lotta contro i casi di frode, a difesa dei consumatori e delle aziende certificate e a vantaggio della trasparenza del mercato.
L’Ufficio ENplus® segue ogni singolo caso di uso improprio del marchio. Puoi aiutarci a combattere le frodi consultando l’elenco delle aziende certificate e verificando che il marchio di qualità sia autentico. La nostra blacklist ti aiuterà a identificare i truffatori già noti. Se sospetti un possibile caso di frode, è possibile segnalarlo compilando l’apposito modulo online. In caso di dubbi, è anche possibile contattare l’Ufficio ENplus®.
Come riconoscere il pellet ENplus®?
Che si tratti di un sacchetto di pellet, di materiale informativo o pubblicitario, oppure di un contratto di fornitura, l’utilizzo del marchio ufficiale ENplus® è sempre disciplinato dalle stesse regole. Proponiamo di seguito alcune semplici indicazioni per aiutarti a identificare eventuali casi di frode.
Marchio di certificazione Un marchio ENplus® completo e corretto si compone sempre del logo e del codice identificativo ID dell’azienda certificata. | |
Marchio di qualità Quando il marchio si riferisce ad uno specifico prodotto (es. sacchi di pellet), deve essere sempre indicata anche la classe di qualità del materiale. |
Al momento dell’acquisto il consumatore finale deve assicurarsi:
- che il marchio di certificazione non sia stato alterato in alcun modo e che sia completo del codice identificativo ENplus®. L’assenza del codice identificativo è il più evidente segno di contraffazione.
- che il codice identificativo ID ENplus ® con cui viene venduto il pellet corrisponda a un’azienda certificata presente negli elenchi ENplus®
- che sia riportato il marchio di qualità con chiara indicazione della classe di qualità. Per i sacchetti, le uniche classi di qualità ammesse sono ENplus® A1 e ENplus® A2 (non è quindi ammessa la classe B).
- che siano indicati tutti i riferimenti per poter contattare il produttore o il distributore a cui è associato il codice ID con cui viene venduto il pellet. Non è possibile vendere pellet sfuso utilizzando il codice ID di un’azienda diversa da quella che sta effettuando la vendita.
- che tutti gli elementi a disposizione corrispondano con le informazioni disponibili online sull’azienda certificata a cui appartiene il codice identificativo ENplus® (certificazione valida, sede e contatti, classe di qualità, tipologia di prodotto/attività)
- che le grafiche di prodotto (sacchetti) siano approvate e quindi visibili online all’interno della scheda dell’azienda a cui è associato il codice identificativo ID nel database delle aziende certificate.
- che all’interno del marchio di qualità sia presente il riferimento alla norma ISO 17225-2
- che sia riportato il peso venduto (in kg)
- che sia specificato “pellet di legno”
- che siano riportate le note “Conservare in un luogo asciutto” e “Utilizzare unicamente in sistemi di combustione idonei e certificati, seguendo le istruzioni del costruttore e quanto previsto dalla normativa nazionale”.
- che il pellet acquistato sia idoneo all’apparecchio termico, stufa o caldaia, a cui è destinato.
Cos’è una frode per ENplus®?
Esistono due categorie di casi di frode:
Frode esterna
Tipicamente, un utilizzo del marchio (o parti di esso) non disciplinato da un accordo di licenza, che costituisce una violazione dei diritti del proprietario del marchio.
Frode interna
Le violazioni dei termini d’uso del marchio da parte delle aziende certificate ENplus® variano dall’uso promozionale e fraudolento della certificazione a una falsificazione del certificato.
Quali sono le frodi più comuni?
I principali tipi di frode sono i seguenti:
47% – uso irregolare del marchio ENplus® nelle operazioni di marketing. Ad esempio:
25% – uso improprio sul prodotto e uso fraudolento del marchio ENplus® sulle grafiche dei sacchetti. Ad esempio:
10% – Contraffazione di certificati. Ad esempio:
18% – Altri casi, non rientranti nelle categorie precedenti.
In che modo ENplus® gestisce le frodi?
L’Ufficio ENplus® ha adottato un approccio a due fasi. La prima fase consiste nel contattare l’azienda per cercare di risolvere il problema in modo amichevole. Nella vasta maggioranza dei casi non è richiesta alcuna ulteriore azione, come attestato dal tasso di risoluzione dei casi superiore al 77%.
Tuttavia, alcuni casi restano irrisolti dopo questo primo passo. Per questi, entriamo in una seconda fase, più coercitiva, per cui le aziende fraudolente vedono il loro nome e le loro azioni esposte nel nostro registro pubblico, la blacklist, in attesa della risoluzione finale del caso.
In ultima istanza, ENplus® si riserva il diritto di avviare procedimenti giudiziari contro i truffatori.